Curiosità sugli strucchi lessi delle valli del Natisone
Gli strucchi lessi delle Valli del Natisone sono un dessert poco utilizzato, o comunque in misura minore rispetto agli strucchi fritti. Si tratta di una vera prelibatezza preparata sia con la pasta matta che con la pasta di patate, dove per ripieno troviamo la gubanciagna, ovvero un ripieno simile, a volte lo stesso, che possiamo assaporare nella gubana.
Questi “ravioli”, essendo nati dall’artigianato domestico si trovano proposti in diverse fogge, possono essere di forma quadrangolare, oppure chiusi a mezzaluna, a tricorno o anche a quadricorno.
In seguito alla collaborazione con l’Agenzia Regionale Ersa, il Ministero delle politiche agricole ha incluso questi prodotti nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT), conferendo loro il meritato riconoscimento.
Questi pasticcini da gustare caldi, conditi con burro fuso, zucchero e cannella sono una vera specialità delle Valli del Natisone, una zona del Friuli-Venezia Giulia che è stata trascurata per lungo tempo, ma grazie anche all’associazione Donne della Benecija sta ricevendo un nuovo e meritato interesse.
Qui sotto ti lascio la ricetta, però, se vuoi vedere il procedimento in video, li ho preparati durante una puntata di “Messede che si tache®”, proprio per una di queste donne, Elisa Manig, fondatrice dell’ Azienda Agricola Manig.
Ti invito a seguire Elisa su Instagram.
Ingredienti
Pasta
- 200 gr di patate
- 250 gr di farina 00 (orientativo)
- Un pizzico di sale grosso
Ripieno e condimento
- 200 g di noci sgusciate
- La buccia grattugiata di 1 limone
- 40 g di zucchero semolato
- 50 ml di vino bianco secco (mezzo bicchierino)
- 70 g di uvetta
- 100 g di burro
- 50 g di pangrattato
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- zucchero a velo q.b.
- in base al gusto personale si possono aggiungere dei pinoli tostati assieme al pangrattato e 2/3 amaretti sbriciolati
Preparazione degli strucchi lessi delle valli del Natisone
Lava le patate con la buccia e falle lessare in acqua salata, ci vorranno 30/40 minuti a seconda della misura delle patate. Fai la classica prova della forchetta, quando i rebbi entrano facilmente nella polpa, scola le patate, pelale ancora calde per facilitare l’operazione e schiacciale con lo schiacciapatate direttamente sulla spianatoia. Aggiungi una manciata di farina e impasta con le mani, continua a impastare aggiungendo poca farina per volta fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo, compatto, abbastanza morbido da poter stendere con il mattarello, ma non appiccicoso. Il quantitativo di farina sarà dipendente dal tipo di patate utilizzate e da quanta acqua mantengono in cottura.
Lascia riposare la pasta coperta da pellicola adesiva e dedichiamoci al ripieno.
Prepariamo il ripieno
Metti l’uvetta ad ammollare in acqua tiepida.
Trita finemente le noci e versale in una ciotola capiente, unisci la buccia di limone grattugiata, lo zucchero e il vino.
In un padellino, rosola il pangrattato con metà del burro fino a che il burro comincia a schiumare e il pane diventa dorato (eventualmente con i pinoli).
Aggiungi anche questo al ripieno, assieme all’uvetta sgocciolata.
Mescola il ripieno nella ciotola in modo da ottenere un composto omogeneo.
Stendi la pasta con il matterello fino a raggiungere lo spessore di 2/3 mm, tagliala a dischetti di 6 o 7 cm, disponi un cucchiaino di ripieno su ogni disco e bagna leggermente il bordo con un pennellino intinto in poca acqua.
Chiudi gli strucchi premendo con le dita e falli lessare, pochi per volta, in acqua bollente salata per una decina di minuti. Per evitare che gli strucchi si aprano durante la cottura, fai in modo che non rimanga aria tra il ripieno e la pasta e mantieni l’acqua a un bollore dolce.
Condisci con burro caldo e una spolverata di zucchero a velo mescolato con la cannella.