Il Gustoso Viaggio delle Frittelle: dolce e profumato
Una vecchia tradizione che danza tra le dolci nebbie del carnevale, il soffice profumo di frittelle golose e la dolce melodia delle risate riempiono l’aria quando il carnevale fa il suo ingresso trionfante. Ma da dove provengono queste prelibatezze zuccherate che deliziano le papille gustative di generazioni di festaioli? Scopriamo insieme la storia affascinante delle frittelle di carnevale.
Le Radici Antiche delle frittelle di carnevale
Le radici delle frittelle di carnevale affondano nei festeggiamenti dell’antica Roma, dove si onorava il dio della festa, Bacco. Durante le celebrazioni, le persone preparavano dolci fritti per simboleggiare l’abbondanza e la prosperità. Questi dolci divennero ben presto parte integrante dei festeggiamenti invernali.
Viaggi attraverso le Culture
Le frittelle si sono diffuse in tutta Europa nel corso dei secoli, assumendo varie forme e ingredienti a seconda delle tradizioni locali. In Italia, ad esempio, le frittelle di carnevale sono spesso arricchite con ricotta o uvetta, mentre in Francia si trasformano in deliziose bugnes.
Il Medioevo e le Delizie Monastiche
Durante il periodo medievale, i monaci avevano un ruolo chiave nella diffusione delle frittelle. I monasteri erano centri di produzione alimentare e, grazie alla loro creatività culinaria, le frittelle divennero un elemento intramontabile delle festività.
Il Carnevale Moderno
Con il passare del tempo, le frittelle di carnevale hanno mantenuto la loro popolarità, adattandosi ai gusti del momento. Oggi, durante il periodo di carnevale, le famiglie si riuniscono per preparare insieme queste deliziose leccornie, portando avanti una tradizione che si estende attraverso i secoli.
Frittelle nel Mondo
Le frittelle di carnevale hanno attraversato gli oceani, adattandosi alle cucine locali in tutto il mondo. Dalle zeppole italiane alle beignets americane, ogni cultura ha messo il proprio tocco unico su questo dolce festivo.
E così, il viaggio delle frittelle di carnevale continua attraverso i secoli, portando gioia e dolcezza a chiunque le assapori durante il periodo di festa. Che tu le chiami frittelle, zeppole o bugnes, queste piccole delizie fritte rimangono un legame tra le generazioni, un dolce ricordo di celebrazioni e allegria.
Il Carnevale regala un lungo periodo di eventi in Friuli Venezia Giulia dedicati ai grandi e ai piccini, dove si possono ammirare sfilate, maschere e usanze nate da tradizioni antiche.
Ingredienti delle frittelle di carnevale
- 250 ml di acqua
- 50 gr di burro
- 1 pizzico di sale
- 150 gr di farina 00
- 50 gr di frumina
- 1 bustina di zucchero vanigliato
- la buccia grattugiata di un limone
- 3 o 4 uova
- 3 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaino da tè raso di lievito per dolci
- 100 gr di uvetta sultanina lavata e asciugata
Preparazione delle frittelle di carnevale
Setaccia farina e frumina in una ciotola. Versa acqua, burro e sale in un tegame e porta a leggero bollore, fino a scioglimento del burro. Togli dal fuoco e versaci tutto in una volta la miscela di farina e frumina. Mescola con un cucchiaio di legno (NON usare la frusta) il tutto fino a ottenere una palla compatta, poi riscalda per un minuto, sempre mescolando.
Trasferisci la palla così ottenuta in una ciotola capiente (se hai la planetaria usa il gancio) e aggiungi lo zucchero, lo zucchero vanigliato, la buccia del limone e 1 uovo alla volta, mescolando fino a che l’uovo versato sia completamente incorporato. Cessa l’aggiunta di uova quando la pasta assume un aspetto lucido e cade pesantemente dal mestolo formando lunghe punte.
Alla fine, a impasto freddo aggiungi il lievito e l’uvetta.
Scalda l’olio, forma le frittelle con due cucchiaini da te, falle piccole perché poi lievitano e se sono troppo grandi per aspettare di cuocere l’interno rischi di bruciare l’esterno. Mano a mano che si saranno cotte, versale su carta assorbente e alla fine cospargile di zucchero a velo.
Abbinale a una fresca Ribolla Gialla per un abbinamento locale e raffinato.
Buon appetito!
TIP – Cuoci poche frittelle per volta sia per non raffreddare l’olio sia per evitare che faccia schiuma.