Tempo fa, mentre girovagavo a Chiusaforte, ho scoperto i Colacjuz. Ho comprato questi biscotti, una delle sorprese nascoste del Friuli-Venezia Giulia, tra ricette che stanno scomparendo.
La Val Raccolana vanta uno splendido paesaggio, ricco di cascate che trovate ben descritto in un articolo online di Turismo Fvg.
In un’epoca in cui si celebra la ricerca e la conservazione del nostro patrimonio culinario, stiamo gradualmente trascurando i sapori genuini dei piaceri casalinghi più semplici.
Sono rimasta colpita perché si chiamano colacjuz, ma fin ad allora conoscevo i Colaz solo come i dolci che si comprano in Via Pracchiuso a Udine il giorno di San Valentino, oppure i collari, dolci che si regalavano ai cresimandi il giorno della cerimonia.
La ricetta di questi Colacjuz, antichissima e propria di questa Valle, è tramandata di generazione in generazione con variabili segretissime di cui ogni famiglia è depositaria, dimostrando così che, come si suol dire, “non si finisce mai di imparare”.
Sperimentandoli a casa, ho scoperto che si avvicinano notevolmente agli originali: friabili, gustosi, profumati, asciutti e ideali per accompagnare un vino liquoroso.
Vi lascio la ricetta qui sotto:
Ingredienti
- 400 g di farina 00
- 150 g zucchero
- 100 ml latte
- 25 g burro
- 1 uovo
- buccia di un limone, più il succo
- 3 cucchiai di rum per dolci
- 1/2 cucchiaino lievito o bicarbonato di sodio
- Un pizzico di sale
- Olio di semi per friggere
Preparazione dei Colacjuz
Mescola farina, lievito, zucchero e un pizzico di sale in una ciotola. Da parte sbatti un po’ l’uovo in modo da emulsionarlo e lo aggiungi alle polveri, poi il latte, la buccia e il succo del limone, il rum e in fine il burro fuso intiepidito.
Il risultato sarà un impasto un pochino appiccicoso, ma che va regolato di farina durante la lavorazione finale.
Per iniziare, spargi un po’ di farina sulla spianatoia. Successivamente, ricava dei filoncini dall’impasto e lavorali con le mani. Concentrati nel renderli un po’ più grossi al centro e più sottili alle estremità.
Tuffali nell’ olio caldo, pochi alla volta fino a doratura, poi raccoglili con la schiumarola e mettili ad asciugare su carta assorbente da cucina.
Buonissimi! Ricordano le castagnole di carnevale e si abbinano bene con un vino dolce e liquoroso da fine pasto come il Picolit oppure, per una combinazione meno dolce, stanno bene con il Verduzzo.
Trovi la video ricetta sul mio canale YouTube.