Primo Carnera, noto affettuosamente come “La Montagna che cammina”, è stato uno dei pugili italiani più amati e rispettati della storia. Nato a Sequals, un piccolo paese del Friuli, il 25 ottobre 1906, la sua vita è una testimonianza del potere della determinazione e del coraggio.
Gli Inizi di Primo Carnera
La storia di Primo Carnera è quella di un ragazzo semplice che, grazie alla sua imponente stazza e alla sua dedizione, è riuscito a conquistare il mondo del pugilato professionistico. Cresciuto in una famiglia umile, Primo conosceva bene la fatica e la difficoltà della vita. Trasferitosi in Francia a in cerca di lavoro, dovette abbandonare la scuola per aiutare i suoi cari. Ma il destino aveva in serbo per lui qualcosa di speciale. Con i suoi 197 centimetri di altezza e un peso che spesso superava i 120 chilogrammi, Carnera era un vero e proprio colosso. La sua incredibile fisicità gli valse il soprannome di “Gigante Italiano”.
Il pugilato entrò nella sua vita quasi per caso. Notato da alcuni manager francesi mentre lavorava come manovale a Le Havre, Primo fu incoraggiato a salire sul ring. E fu lì, tra le corde, che il suo talento naturale si rivelò. In poco tempo, divenne una leggenda, attirando l’attenzione di promoter di tutto il mondo. Nel 1933, dopo soli cinque anni di carriera, Primo Carnera raggiunse l’apice del successo, conquistando il titolo mondiale dei pesi massimi battendo Jack Sharkey. Fu un momento di immensa gioia e orgoglio per l’Italia intera.
La Carriera di Primo Carnera nel Pugilato
La carriera di Primo Carnera nel pugilato è stata costellata di vittorie, ma anche di sfide e controversie. Alcuni critici insinuarono che molte delle sue vittorie fossero state manipolate, ma Carnera dimostrò più volte il suo valore sul ring, affrontando i più grandi nomi del suo tempo. In totale, disputò 103 incontri professionistici, con un record impressionante di 88 vittorie, di cui 72 per KO, e 15 sconfitte.
Il suo apice giunse con la difesa del titolo contro Paulino Uzcudun e Tommy Loughran. Tuttavia, nel 1934, affrontò Max Baer in un incontro che segnò una svolta nella sua carriera. Baer, con il suo stile aggressivo, inflisse numerosi knockdown a Carnera, mettendo fine al suo regno da campione. Nonostante la sconfitta, Carnera continuò a combattere, cercando di riconquistare la gloria. Ma l’incontro con Joe Louis nel 1935, conclusosi con una sconfitta per KO al sesto round, segnò l’inizio del declino.
Oltre il Pugilato: La Vita Dopo il Ring
Dopo aver appeso i guantoni al chiodo, Primo Carnera non si ritirò dalla scena pubblica. Con la stessa determinazione che aveva mostrato sul ring, si reinventò come attore, partecipando a numerosi film sia in Italia che negli Stati Uniti. Tra i suoi film più noti, vi sono:
- The Bigger They Are (1931)
- Mr. Broadway (1933)
- Argento vivo (Bombshell) (1933)
- L’idolo delle donne (The Prizefighter and the Lady) (1933)
- Traversata nera (1939)
- Vento di milioni (1940)
- La nascita di Salomè (1940)
- Senza cielo (1940)
- La figlia del corsaro verde (1940)
- La corona di ferro (1941)
- Sette anni di felicità (1942)
- I cavalieri del deserto (1942)
- Harlem (1943)
- Due cuori fra le belve (1943)
- Il re dell’Africa (Mighty Joe Young) (1949)
- Il tallone d’Achille (1952)
- Il principe coraggioso (Prince Valiant) (1954)
- La grande notte di Casanova (Casanova’s Big Night) (1954)
- Domani splenderà il sole (A Kid for Two Farthings) (1955)
- Matinee Theatre (1957)
- Sheriff of Cochise (1956-1957)
- Ercole e la regina di Lidia (1959)
Nel film Il re dell’Africa (1949), Carnera si trovò addirittura a confrontarsi con un gigantesco gorilla, mostrando la sua versatilità e il suo senso dell’umorismo. La sua figura ispirò anche il film Il colosso d’argilla (1956), dove recitò accanto a Humphrey Bogart, Rod Steiger e Jan Sterling.
Primo Carnera non si fermò qui. Provò anche la strada del wrestling professionistico, dove trovò un discreto successo. Il wrestling, con i suoi spettacoli e la sua teatralità, si adattava bene alla sua figura imponente, rendendolo una celebrità anche in questo campo. Tuttavia, la sua vita dopo il ring non fu priva di difficoltà. Problemi economici e di salute lo afflissero, ma la sua resilienza e il suo spirito indomabile rimasero intatti fino alla fine. Carnera morì il 29 giugno 1967 a Sequals, il suo amato paese natale, lasciando un’eredità indelebile.
Il Mito di Primo Carnera in Italia
In Italia, il mito del gigante di Sequals ha assunto contorni leggendari. Le biografie giornalistiche hanno spesso aggiunto ulteriori centimetri alla sua già notevole statura. La Repubblica nel 2005, il Corriere della Sera nel 2006 e La Gazzetta dello Sport nel 2008, lo indicano alto 205 cm, mentre Il Sole 24 Ore nel 2008 lo indicano 202 cm. La figlia del pugile, Maria Giovanna Carnera, in una intervista, ricorda suo padre alto 203 cm. Non potevano mancare i così soprannominati piedi da violino, lunghi 32 cm, che calzavano il 52 (anche se in base alla lunghezza, è più probabile che corrispondessero a un 50 di scarpe).
Omaggi e Riconoscimenti
Alla figura di Primo Carnera sono stati dedicati numerosi tributi. Il regista Renzo Martinelli ha girato il film Carnera – The Walking Mountain, dal quale è stata tratta la miniserie televisiva Il Campione più grande, trasmessa da Canale 5 nel 2008, con l’attore Andrea Iaia nel ruolo di Carnera. La giornalista Giuliana Fantuz ha dedicato a Carnera due libri: Carnera, mio padre (2002) e Carnera – The Walking Mountain (2008). Il cantautore Goran Kuzminac ha scritto la canzone Primo di Sequals (2004) in suo onore, contenuta nell’album Nuvole straniere.
Anche il mondo dei fumetti ha reso omaggio a Carnera. Floyd Gottfredson, Earl Duvall e Al Taliaferro crearono il personaggio del pugile Spaccafuoco, ispirato a Carnera. Il palasport della città di Udine, intitolato PalaCarnera, celebra il campione friulano, e una statua di bronzo di Carnera è stata eretta al Parco della Resistenza.
Un Esempio di Coraggio
Primo Carnera rimane un simbolo di forza e coraggio. La sua storia di successo, caduta e riscatto continua a ispirare generazioni di atleti e appassionati di sport in tutto il mondo. Il suo spirito indomabile e la sua dedizione al pugilato hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport e nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo o di sentire parlare delle sue imprese.
Il Friuli ha regalato al mondo un lungo elenco di personaggi sportivi che si sono distinti per le loro capacità, oltre a Carnera, troviamo calciatori, sciatori, ciclisti e altri, di cui parliamo in questa rubrica dedicata ai personaggi friulani.
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