I Savorgnan: Storia di un Casato Illustre

Lo stemma della famiglia Savorgnan

I Savorgnan sono una storica famiglia friulana, con origini che si ritiene provengano dalla Germania o dalla Moravia, e stabilitasi nella penisola italiana intorno al 1200. Il capostipite documentato è Rodolfo Ciprioner, che nel 1235 adottò il nome Savorgnan dopo aver acquistato il castello omonimo e diverse altre proprietà, tra cui Falgogna, Pinzano e Osoppo. La famiglia, conosciuta per il suo supporto alla Serenissima Repubblica di Venezia, si distinse in vari ambiti, specialmente militari. Attraverso un sapiente utilizzo delle alleanze matrimoniali e della diplomazia, i Savorgnan diventarono protagonisti della storia regionale, con ramificazioni che influenzarono la politica, la cultura e l’economia locale per secoli. La loro storia è profondamente intrecciata con la politica e la cultura della regione, e i suoi membri hanno avuto un impatto significativo non solo in Italia ma anche all’estero.

Le Origini e i Rami Familiari

La famiglia Savorgnan è una delle casate più antiche e influenti del Friuli, con radici che risalgono all’XI secolo. La loro storia è profondamente intrecciata con la politica e la cultura della regione, e i suoi membri hanno avuto un impatto significativo non solo in Italia ma anche all’estero.

Le origini risalgono al 1254 quando, Rodolfo e Corrado, ricevettero in feudo dal Patriarca di Aquileia il castello di Savorgnano e una parte del castello di Udine. La famiglia poi si divise nei due rami di Udine e Cividale.

I principali rami della famiglia includono:

Savorgnan di Udine e Savorgnan di Cividale

Questi rami furono tra i più potenti e influenti, dominando la politica locale e spesso in conflitto con altre famiglie nobiliari e con la Repubblica di Venezia. La famiglia esercitò una forte influenza sulla città di Udine, diventando una delle famiglie più influenti della regione.

Savorgnan del Torre

Oltre ai titoli familiari, il ramo aveva anche il titolo di patrizi veneti. Questo ramo ottenne il titolo di marchesi dall’Imperatore Ferdinando II nel 1623. I Savorgnan del Torre erano noti per le loro proprietà estese e il ruolo importante nella gestione delle terre friulane.

Savorgnan di Osoppo

Facevano parte dei conti palatini. Noti per il controllo della fortezza di Osoppo, questi Savorgnan giocarono un ruolo strategico nella difesa della regione, particolarmente durante le invasioni straniere.

Savorgnan del Monte (d’Osoppo)

Questo ramo della famiglia discende da Federico Savorgnan e Orsina d’Este. Conosciuti anche come Savorgnan d’Osoppo, si distinsero per figure illustri come Girolamo Savorgnan del Monte, noto per le sue capacità militari e ingegneristiche. Girolamo fu creato Conte di Belgrado per il suo ruolo nella difesa della regione e fu Cavaliere di San Marco. La famiglia mantenne una posizione influente nella politica veneziana e friulana.

Savorgnan di Brazzà o Brazzacco

Il nome deriva da una serie di acquisti ed eredità. Quando ricevettero in eredità il castello di Cergneu acquisirono anche il titolo diventando Brazzà Savorgnan Cergneu. Questo ramo della famiglia è famoso per i contributi di Pietro Savorgnan di Brazzà, esploratore e umanitario, e di suo fratello Datalmo, noto per le sue invenzioni tecniche.

Savorgnan della Bandiera

Savorgnan dello Scaglione

Personaggi di Spicco

Francesco

Divenuto conte palatino nel 1362 grazie a Carlo IV, ottenne dai patriarchi di Aquileia l’ufficio margraviale dell’Istria.

Federico III

Figlio di Francesco, nella pace di Torino tra Venezia e Genova del 1381 rappresentò Udine e il Parlamento del Friuli.

Tristano: Un Protagonista della Storia del Friuli

Tristano Savorgnan, nato nel 1377, fu una figura centrale nella storia del Friuli tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento. Proveniva da una famiglia nobile influente, figlio di Federico Savorgnan e Caterina di Hemerberg. Dopo la morte del padre nel 1389, Tristano prese le redini della famiglia e divenne un attore chiave nelle dinamiche politiche del Friuli, in un periodo caratterizzato dalla fine del potere temporale dei patriarchi di Aquileia e dall’ascesa della dominazione veneziana.

Tristano entrò ufficialmente nella scena politica il 13 ottobre 1394, partecipando all’assassinio del patriarca di Aquileia, Giovanni di Moravia, atto che segnò una vendetta per l’omicidio del padre. Questa azione provocò la scomunica da parte della Chiesa, nonostante la città di Udine cercasse di scagionarlo. Tuttavia, Tristano riuscì a ottenere l’assoluzione nel 1400 e continuò a esercitare un notevole controllo politico ed economico su Udine, sostenendo costantemente gli interessi veneziani.

Nel corso della sua vita, Tristano si distinse per la sua capacità di gestire le alleanze politiche, come dimostrato dal suo pellegrinaggio in Terra Santa con il duca d’Austria e dalle sue trattative con Venezia e l’Impero. Nonostante le accuse e le opposizioni, riuscì a mantenere un ruolo dominante in Friuli, consolidando la posizione della sua famiglia e favorendo l’espansione dei suoi possedimenti.

Iacopo

Fu un valoroso capitano che combatté contro Carlo VIII, Luigi XII, contro Pisa a favore della Repubblica di Venezia e contribuì alla vittoria di San Regolo.

Girolamo, Conte di Belgrado

Tra i membri di rilievo, Girolamo Savorgnan si è distinto durante la guerra contro Massimiliano I d’Asburgo. Nel 1508, guidò le milizie locali, chiamate “Cernide Carniche”, resistendo efficacemente alle truppe imperiali. In particolare, nel 1514, difese strenuamente il forte di Osoppo con una guarnigione ridotta, ritardando l’avanzata imperiale fino all’arrivo dei rinforzi veneziani sotto Bartolomeo d’Alviano. Per il suo coraggio e lealtà verso Venezia, il Consiglio dei Dieci lo ricompensò con il titolo di Conte e la giurisdizione su Belgrado (nell’attuale provincia di Udine), Castelnuovo, Palazzolo e Osoppo.

Con il Trattato di Worms del 1527, il Friuli venne diviso tra l’Austria e Venezia, con Belgrado e altre località che rimasero sotto la dominazione veneziana. Il contado di Belgrado, sotto la gestione dei Savorgnan, godeva di ampi privilegi, inclusa una significativa autonomia rispetto alle autorità della Patria del Friuli. La famiglia aveva il controllo su vari aspetti della vita economica e sociale, tra cui la regolamentazione della caccia, pesca, e l’amministrazione della giustizia. Essi possedevano anche diritti di imposizione fiscale su numerosi beni e servizi e mantennero una forza militare locale.

Il contado di Belgrado, grazie ai privilegi concessi dai veneziani, era esente da molte delle imposizioni fiscali e obblighi gravanti sugli altri territori friulani. Questi privilegi furono oggetto di contese e negoziazioni continue, riflettendo le dinamiche complesse tra il potere centrale veneziano e le autonomie locali.

Mario

Figlio di Girolamo, si distinse per le sue capacità militari e competenze in ingegneria fortificatoria. Fu consigliere del duca di Urbino per le opere di fortificazione e combatté nelle Fiandre nel 1530 e successivamente in Francia. A Lendrecy sono ancora visibili i resti dei suoi interventi alle mura, compresi baluardi e terrapieni. Mario scrisse il trattato “Arte militare terrestre e marittima” (Venezia, 1599) e una “Difesa del Friuli e della Milizia”.

Giulio

Giulio Savorgnan, nato a Osoppo l’11 novembre 1510 e morto a Venezia il 15 luglio 1595, è stato un ingegnere militare di grande rilievo del Rinascimento italiano. Savorgnan ha dedicato gran parte della sua carriera al servizio della Repubblica di Venezia, ricoprendo il ruolo di ingegnere militare e, successivamente, di general d’alteglieria.

Il suo contributo principale si è concentrato nella progettazione e ristrutturazione di fortificazioni in diverse località strategiche. Tra i suoi lavori più significativi vi è la ricostruzione delle mura di Candia, nell’isola di Creta, completata nel 1566. In risposta alla minaccia turca, Savorgnan ha ristrutturato la cinta muraria rafforzando i baluardi e adattando le cortine all’uso dell’artiglieria, creando piazzole per i cannoni e ampliando il fossato.

Progetti e Realizzazioni di Giulio Savorgnan

Successivamente, tra il 1567 e il 1568, Savorgnan ha progettato la nuova fortificazione di Nicosia a Cipro. Dopo la demolizione delle mura crociate, ha creato una cinta muraria con undici baluardi e un innovativo sistema di “mezzo rivestimento” che consentiva una maggiore difesa contro gli attacchi. Il nuovo sistema di fortificazione, che presenta una pianta stellare e tre sole porte di accesso, è ancora ben conservato.

Nel 1593, Savorgnan fu incaricato dalla Serenissima Repubblica di costruire una nuova fortezza presso la cittadina di Palma, che divenne Palmanova. Sebbene originariamente fosse progettata con undici baluardi, la fortezza fu completata con nove a causa di motivi economici. Palmanova rappresenta un esempio eccellente di architettura di fortezza a stella e di città ideale rinascimentale. Anche se non venne mai utilizzata come punto di difesa, servì come deterrente per i nemici.

Nel suo ultimo periodo di vita, intorno al 1592, Savorgnan propose un ambizioso progetto per la realizzazione di un canale navigabile che collegasse Udine al mare attraverso Palmanova. Il progetto non fu mai realizzato.

Oltre alle sue opere architettoniche, Savorgnan scrisse anche un trattato intitolato “Venticinque regole per la fortificazione”, completato nel 1594. Questo trattato, rinvenuto tra le carte di Galileo Galilei, riflette il suo approccio innovativo nella progettazione delle fortificazioni e il suo impatto duraturo nel campo dell’ingegneria militare.

Giulio Savorgnan è ricordato come una delle figure più importanti della sua epoca nel campo dell’architettura militare e delle fortificazioni. Le sue opere rimangono testimonianze durevoli della sua ingegnosità e del suo talento.

Germanico

Germanico Savorgnan (1554-1597) è stato un ingegnere militare e condottiero italiano di spicco, appartenente alla nobile famiglia friulana dei Savorgnan. La sua carriera si distingue per l’abilità nella progettazione di fortificazioni e nella conduzione di operazioni militari, dimostrando una notevole esperienza in vari teatri di guerra europei.

Giovane e promettente, Germanico seguì lo zio paterno Giulio Savorgnan a Cipro, dove apprese i segreti dell’architettura militare assistendo alla fortificazione di Nicosia. Questa esperienza giovanile gli fornì una solida base nella costruzione di fortificazioni, un campo in cui poi eccelse.

Nel corso della sua carriera, Germanico partecipò a numerosi conflitti. In Germania, diresse l’assedio di Bonn, mentre in Ungheria combatté contro i Turchi. Nel 1597, a Visegrad, fu nominato consigliere di guerra e sovrintendente generale delle fortificazioni, un incarico che sottolineava la sua rilevanza e competenza nel campo.

Le sue opere principali includono la progettazione e la supervisione della cittadella fortificata di Casale, che gli fu commissionata nel 1589 dal duca Vincenzo I Gonzaga di Mantova e del Monferrato. Questa cittadella, situata nel feudo gonzaghesco, fu un’importante opera difensiva dell’epoca. Anche se Casale fu successivamente distrutta nel 1700 dal re di Francia Luigi XIV, l’opera di Savorgnan rimane un esempio significativo delle sue capacità.

Germanico Savorgnan fu anche coinvolto in operazioni militari più complesse e strategiche. Nel 1593, dopo l’assassinio del marchese Rodolfo Gonzaga, fu inviato dal duca di Mantova per occupare militarmente la città fortezza di Castel Goffredo. Questo fu un importante passo nella gestione delle alleanze e dei territori gonzagheschi.

Germanico Savorgnan morì a Vienna nel 1597, lasciando un’eredità duratura nel campo dell’ingegneria militare e nella storia delle fortificazioni europee. La sua carriera illustra l’influenza della sua famiglia e il contributo significativo alla difesa e alla progettazione strategica del Rinascimento.

Pietro Savorgnan di Brazzà

Pietro Paolo Savorgnan di Brazzà, nato a Castel Gandolfo il 26 gennaio 1852 e morto a Dakar il 14 settembre 1905, esploratore italiano naturalizzato francese, è noto per le sue esplorazioni in Africa, in particolare nel bacino del fiume Congo. Brazzà è famoso per aver aperto alla Francia l’ingresso lungo la riva destra del fiume Congo, un’impresa che facilitò la creazione delle colonie francesi nell’Africa centrale. Questo successo portò alla fondazione di Brazzaville, la capitale dell’Africa Equatoriale Francese, che porta il suo nome.

Proveniente da una nobile famiglia friulana, Brazzà si trasferì in Francia per studiare e intraprese una carriera nella Marina francese. Naturalizzato cittadino francese nel 1874, Brazzà condusse tre spedizioni in Africa tra il 1875 e il 1887. Durante la sua seconda spedizione nel 1880, esplorò il fiume Congo. Negoziò inoltre trattati con diverse popolazioni locali, inclusi importanti accordi con il re Makoko dei Bateke. Questi trattati permisero alla Francia di stabilire una presenza significativa nella regione, assicurando così il possesso di territori che oggi fanno parte della Repubblica del Congo e del Gabon.

Brazzà è ricordato per il suo approccio pacifico e rispettoso nei confronti delle culture africane. In contrasto con il suo contemporaneo Henry Morton Stanley, noto per l’uso di metodi più coercitivi al servizio del re Leopoldo II del Belgio. La rivalità tra Brazzà e Stanley simboleggiava le tensioni tra Francia e Belgio per il controllo della regione. Nonostante le pressioni e le difficoltà, Brazzà mantenne sempre una forte posizione contro lo sfruttamento coloniale e le pratiche disumane. Questa posizione lo portò a conflitti con le autorità francesi e, infine, alla sua emarginazione politica.

Pietro Savorgnan
Pietro Savorgnan

Governatore del Congo

Divenuto governatore del Congo francese, Brazzà denunciò pubblicamente gli abusi coloniali. In particolare la pratica del rapimento di ostaggi indigeni per forzare la consegna di caucciù. Questa denuncia gli costò l’emarginazione e il successivo richiamo in patria, dove, dopo un’inchiesta critica sulle condizioni nella colonia, morì misteriosamente a Dakar nel 1905. La sua morte, avvenuta durante il viaggio di ritorno in Francia, è avvolta nel mistero, con sospetti di avvelenamento.

La sua memoria è celebrata con monumenti in Francia, Italia e nella Repubblica del Congo. Nel 2006, traslarono le sue spoglie a Brazzaville e costruirono un mausoleo in suo onore. La città di Brazzaville e varie istituzioni portano il suo nome, commemorando il suo contributo alle esplorazioni africane e il suo impegno per un colonialismo più umano.

Detalmo

Detalmo, fratello di Pietro e marito di Cora Slocomb, fu un inventore di talento. Egli sviluppò una macchina di registrazione postale e una pompa per l’approvvigionamento idrico, utilizzata per fornire acqua al castello di famiglia e alle stalle. Queste invenzioni riflettono l’innovatività e l’interesse della famiglia per le tecnologie moderne.

Eredità e Patrimonio Culturale

La famiglia Savorgnan ha lasciato un’impronta duratura sul Friuli, non solo attraverso i contributi diretti ma anche attraverso il patrimonio architettonico e culturale. Edifici storici come Villa Savorgnan a Udine e il Castello di Osoppo sono testimonianze tangibili della loro prosperità e della loro influenza. Questi luoghi non solo servivano come residenze nobiliari ma anche come centri di cultura e di attività intellettuale.

La famiglia fu anche mecenate delle arti, sostenendo artisti e intellettuali e contribuendo allo sviluppo culturale della regione. I Savorgnan si distinsero per il loro impegno nella promozione delle arti e nella protezione del patrimonio culturale, lasciando un’eredità che continua a essere riconosciuta e celebrata.

La famiglia Savorgnan ha rappresentato una forza trainante nella storia del Friuli, con un’influenza che si estende dal Medioevo ai tempi moderni. La loro eredità è visibile non solo nei luoghi che portano il loro nome ma anche nelle tradizioni e nella cultura della regione. Attraverso una combinazione di potere politico, innovazione tecnica e mecenatismo culturale, i Savorgnan hanno contribuito in modo significativo alla storia e allo sviluppo del Friuli e oltre.

Le immagini sono state prese da internet con licenza Creative Commons.

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