Cora Slocomb, una figura straordinaria del XIX secolo, ha lasciato un’impronta indelebile nella regione del Friuli. Nata nel 1862 a New Orleans, Cora portò con sé un bagaglio culturale ricco e diversificato grazie alla sua educazione europea. Parlava fluentemente francese e tedesco e si batteva per l’emancipazione femminile. Dipingeva ad acquerello, frutto dei suoi studi all’Accademia di Monaco e disegnava merletti. Dopo aver sposato il conte Detalmo Savorgnan di Brazzà, si trasferì in Friuli, dove si dedicò con passione al miglioramento della comunità locale. Questo articolo esplora il suo legame con il Friuli, le sue opere e l’influenza che ha avuto sulla regione, sottolineando l’importanza del suo contributo.
Un’Americana in Friuli: Il Trasferimento di Cora Slocomb
Dopo il matrimonio con il conte Detalmo Savorgnan di Brazzà il 18 ottobre 1887, Cora e suo marito si stabilirono in Italia, passando gli inverni a Roma e le estati nel castello di Brazzà, vicino a Moruzzo, in provincia di Udine. Questo trasferimento segnò l’inizio di un’epoca di grande trasformazione per la comunità friulana. Cora, con la sua energia e determinazione, si immerse immediatamente nella vita locale, decidendo di dedicare il suo tempo e le sue risorse al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti della regione.
Cora trasformò il parco del castello di Brazzà in un giardino all’inglese, caratterizzato da una forma a trifoglio e un laghetto artificiale.
Impegno Filantropico: Scuole di Merletto e Cooperative Femminili
Nel 1891, Cora fondò a Villa Miramonte a Santa Margherita del Gruagno la prima di sette scuole di merletto a fuselli, utilizzando una torre neogotica costruita con mattoni provenienti dalle fornaci locali. Queste scuole, aperte alle giovani meno abbienti, offrivano non solo istruzione, ma anche opportunità lavorative. Il motto della scuola, “Fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi”, rifletteva la profonda convinzione di Cora nella giustizia sociale. Credeva fermamente che l’indipendenza economica fosse un fattore chiave per accrescere l’autostima delle donne, fondamentale per la loro lotta per la parità. Nel 1892, la scuola contava già un centinaio di allieve, e una di esse aprì una scuola a Fagagna, continuando l’opera di Cora.
Uno degli sforzi più significativi di Cora Slocomb fu la creazione delle Scuole Cooperative di Merletto, che insegnavano alle donne l’arte del merletto e le aiutavano a trovare un’occupazione dignitosa. Questo progetto non solo forniva lavoro alle donne locali, ma contribuiva anche a preservare e promuovere un’antica tradizione friulana.
Sviluppo Economico e Industriale: L’Eredità del Merletto
Nonostante il progresso industriale favorisse grandi stabilimenti, le attività domestiche come il merletto, il ricamo e la tessitura erano spesso trascurate. Grazie all’impegno di Cora, la produzione dei merletti divenne un pilastro dell’economia femminile in Friuli. Cora adottò un sistema di pagamento a cottimo e introdusse cassette di risparmio in ogni scuola, per sostenere le allieve in caso di malattia.
Cora introdusse metodi innovativi nella produzione e vendita del merletto, promuovendo la specializzazione delle trine policrome e l’uso di fili misti con oro e argento. Le cooperative erano un mezzo per migliorare l’indipendenza economica delle donne e per promuovere la loro integrazione nella vita sociale ed economica della comunità.
A Fagagna è ancora oggi possibile visitare un’esposizione campionaria dei merletti prodotti all’epoca, ospitata presso il Museo della vita contadina “Cjase Cocèl” (“casa Cocèl”). Si tratta di un bellissimo esempio di casa contadina, le cui origini risalgono al 1600, mantenuta e trasformata in museo per conservare testimonianza della tipica abitazione rurale dell’epoca. Cocèl è riferito al soprannome dato alla famiglia Chiarvesio, che ha abitato la casa per molto tempo.
Iniziative Imprenditoriali e Promozione della Pace
Per favorire l’occupazione femminile, Cora di Brazzà istituì una fabbrica a Fagagna, specializzata nella produzione di bambole vestite con abiti tradizionali friulani, colombe bianche da appendere alle culle e peluche raffiguranti animali. Cora progettava i modelli e importava i materiali dagli Stati Uniti. Nel 1916, espose le bambole alla mostra del giocattolo italiano a Udine. La fabbrica fu distrutta durante la Prima Guerra Mondiale.
Cora di Brazzà creò una bandiera per la Pace, con il motto “Pro Concordia Labor” (Io lavoro per la Pace), caratterizzata dai colori giallo, viola e bianco, scelti perché nessuna bandiera nazionale li utilizzava, rendendola così inconfondibile. Il simbolo della bandiera era rappresentato da due mani intrecciate.
Cora commercializzava le viole di Brazzà, una varietà di fiori bianchi, doppi e profumati con l’occhio bianco, sviluppata in serra attraverso una lunga selezione dal cognato Filippo di Brazzà. Le donne friulane coltivavano queste viole lungo i filari delle viti, proteggendole d’inverno con gusci d’uovo. Cora riuscì a vendere le violette, denominate “Viola Blue Compte de Brazza”, non solo in Europa ma anche in Egitto, nell’Impero Ottomano, in Russia e negli Stati Uniti, spesso abbinando alla vendita anche i merletti.
Cora contribuì anche allo sviluppo della produzione di biscotti presso la fabbrica Delser. Questi biscotti, fragranti e di forma oblunga, erano ideali per la colazione e recavano la scritta “Brazzà”.
Agricoltura e Innovazione: Le Fiere di Emulazione Agricole
Cora Slocomb fu anche molto attenta allo sviluppo agricolo del Friuli. Nel 1891, istituì al castello di Brazzà le Fiere di Emulazione Agricole, rivolta ai contadini e alle Piccole Industrie. Questi eventi incoraggiavano gli agricoltori locali a migliorare le proprie tecniche di coltivazione e allevamento. Queste fiere premiavano le migliori pratiche agricole e contribuivano a diffondere nuove conoscenze e innovazioni nel settore.
Questa manifestazione includeva un premio per la “creatività” e vide la partecipazione di Moruzzo e altri sette comuni vicini. Tra i prodotti presentati c’erano i biscotti Delser e delle bamboline vestite da merlettaie. Durante l’evento, un gruppo di bambine, allieve di Cora, dimostrò le proprie abilità nel lavorare il merletto a tombolo.
Cora Slocomb e il Caso di Maria Barbella
Nel 1895, Cora Slocomb si trovò coinvolta in una drammatica vicenda che avrebbe segnato la sua carriera di attivista e la sua relazione con il suo passato e il suo presente. In quell’anno, accusarono Maria Barbella, un’emigrante lucana poco più che ventenne, di omicidio a New York. La giovane donna, accusata di aver ucciso il suo seduttore, ricevette una condanna alla sedia elettrica il 16 luglio 1895, solo cinque giorni dopo l’inizio del processo, a causa di una difesa inadeguata e della barriera linguistica. Maria fu così solo la seconda donna a ricevere una condanna a morte negli Stati Uniti.
Cora Slocomb, consapevole della discriminazione che colpiva gli emigrati italiani e dell’ingiustizia che stava subendo Maria Barbella, decise di agire. Nonostante il suo legame con l’Europa, Cora aveva sempre mantenuto una profonda connessione con le questioni sociali e umanitarie, e il caso di Maria rappresentava un grave esempio di ingiustizia nei confronti degli emigrati.
Impegno e Mobilitazione per la Giustizia
Senza perdere tempo, Cora intraprese una vigorosa campagna per la revisione del processo di Maria. Mobilitò i suoi amici e sostenitori a New York, promuovendo la causa attraverso articoli sui giornali e mobilitando l’opinione pubblica. La sua determinazione e il suo impegno per la giustizia furono determinanti: riuscì a ottenere una riapertura del processo.
Il nuovo processo, grazie all’azione instancabile di Cora Slocomb e al supporto di una difesa adeguata, si concluse con una sentenza di non colpevolezza per incapacità di intendere e di volere al momento del delitto. Cora Slocomb ottenne la liberazione di Maria Barbella, e il caso divenne simbolo di come una mobilitazione attenta e un impegno sincero possano fare la differenza nelle vite delle persone, specialmente quelle più vulnerabili.
Questo episodio non solo dimostra l’impegno di Cora Slocomb per la giustizia e i diritti umani, ma evidenzia anche la sua capacità di connettere il suo passato con il suo presente, intervenendo efficacemente in situazioni di ingiustizia e discriminazione.
Ambasciatrice Culturale del Friuli: L’Esposizione Universale di Chicago
Cora Slocomb non solo promosse le tradizioni friulane a livello locale, ma le portò all’attenzione internazionale. All’Esposizione Universale di Chicago del 1893, Cora fu premiata con la medaglia d’oro per la sua collezione di antichi merletti italiani e riuscì a ottenere una riduzione dei dazi doganali americani per questi prodotti. In quella occasione, Cora riuscì anche a far assegnare all’Italia una giornata d’onore nazionale, il 12 ottobre, in coincidenza con l’anniversario della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Pubblicò una guida sugli antichi merletti italiani, intitolata “A Guide to Old and New Lace in Italy”, dedicandola alla Regina Margherita. La sua pubblicazione divenne una risorsa preziosa per gli appassionati del settore.
Cora tenne un discorso intitolato “Life of the Italian Woman in the Country” al Congresso delle Donne di Chicago e venne eletta presidente del Committee on Peace and Arbitration del National Council of Women degli Stati Uniti. Il campionario di merletti esposto da Cora a Chicago è oggi conservato nelle collezioni del Museo delle Arti Applicate di Filadelfia. Le scuole di merletto di Cora ricevettero due medaglie d’oro alla grande Esposizione di Parigi del 1900 e altre medaglie nelle esposizioni di Londra del 1904, di Liegi del 1905, e di Copenaghen e Vicenza nel 1908.
L’Impresa delle Industrie Femminili Italiane
Nel maggio del 1903, Cora Slocomb contribuì alla fondazione delle Industrie Femminili Italiane (I.F.I.), un’organizzazione dedicata a promuovere i lavori femminili. Cora venne eletta presidente, mentre suo marito assunse il ruolo di segretario. Sotto la sua guida, l’organizzazione delle I.F.I. si strutturò in 24 comitati locali sparsi per l’Italia, gestiti da “patronesse” designate. Tra questi comitati, anche Cividale e Udine erano inclusi. I manufatti realizzati da questi comitati trovavano mercato principalmente negli Stati Uniti, con punti vendita a New York, St. Louis, Baltimora, Washington e New Orleans.
Eredità di Cora Slocomb: Un Lascito di Filantropia e Cultura
Cora Slocomb aveva in mente di avviare una scuola estiva internazionale a Santa Margherita del Gruagno. Questo istituto avrebbe dovuto offrire corsi di arte, musica, lingue, agricoltura, economia domestica e lavori femminili. Purtroppo, a causa di una misteriosa malattia che le fece perdere la memoria, il progetto non vide mai la luce. Tuttavia, il suo impegno per la giustizia e l’emancipazione femminile ha lasciato un’eredità duratura in Friuli. Le sue opere filantropiche, le iniziative culturali e i progetti economici continuano a ispirare e influenzare la regione.
Oggi, il Friuli ricorda Cora Slocomb come una figura di grande importanza storica e culturale. Le sue contribuzioni alla regione non sono solo una parte del passato, ma continuano a essere una fonte di ispirazione per le generazioni future. La sua vita e il suo lavoro rappresentano un esempio di come una persona possa fare la differenza, dedicando tempo e risorse al bene comune.
L’Inestimabile Contributo di Cora Slocomb al Friuli
Cora Slocomb è una figura iconica del Friuli, una donna che ha dedicato la sua vita al miglioramento della regione sotto molti aspetti. Il suo impegno nell’istruzione, nella promozione dell’arte, nello sviluppo economico e nella sostenibilità ambientale ha lasciato un segno indelebile nel Friuli. La sua eredità vive ancora oggi, rendendo Cora Slocomb una fonte di ispirazione per tutti coloro che credono nel potere del cambiamento positivo e nel valore della comunità.
Per chiunque sia interessato alla storia del Friuli e alla sua evoluzione, la vita di Cora Slocomb offre una prospettiva unica su come una persona possa influenzare e migliorare profondamente una regione. La sua storia è un testamento di passione, dedizione e amore per il Friuli.
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