Il Santuario di Castelmonte e i Misteri

il santuario di Castelmonte

Nel cuore delle Alpi Giulie, incastonato in un paesaggio mozzafiato e circondato da una natura incontaminata, si erge il Santuario di Castelmonte, uno dei luoghi più emblematici e affascinanti del Friuli-Venezia Giulia. Questa meta di pellegrinaggio, situata nei pressi del comune di Cividale del Friuli nella provincia di Udine, non è solo un punto di riferimento spirituale, ma anche un tesoro di architettura, arte e storia.

Il Santuario di Castelmonte, o “Madone di Mont”, è avvolto da un’aura di mistero e fascino, non solo per la sua lunga storia ma soprattutto per le leggende che lo circondano. Situato a pochi chilometri da Cividale del Friuli, questo antico luogo di culto mariano è il cuore di racconti tramandati di generazione in generazione, che mescolano il sacro al profano e il divino al terreno.

La Leggenda del Diavolo e della Madonna

Ogni visita a Castelmonte inizia spesso con una leggenda affascinante, raccontata da generazioni di genitori ai loro figli. “Sai, da piccolo sono stato a Castelmonte. Adesso ti porto a vedere ‘el Diàul’,” raccontano, con i bambini che ascoltano rapiti. La storia comincia dal “puìnt del Diàul” (Ponte del Diavolo) di Cividale, un ponte che sembra un ragnone dalle zampe lunghe. La creazione del ponte del diavolo di Cividale è legata a due leggende del folclore friulano, una delle due si riferisce a una misteriosa sfida per la conquista di Castelmonte.

La leggenda narra di una sfida tra il Diavolo e la Madonna: «Chi arriverà per primo alla cima di Castelmonte, conquisterà Cividale». La Madonna accettò la sfida e, con un balzo, volarono via dal ponte. La narrazione continua a metà della salita, in un luogo chiamato “Portici”. Qui si trova un sasso con l’impronta del piede della Madonna, segno della sua rapida ascesa. Infine, la storia si conclude nella cripta del santuario, dove un arcangelo Michele di legno schiaccia un diavolo nero e minaccioso. La Madonna vinse la sfida, e il Diavolo, sconfitto, sprofondò nell’inferno, creando la “bùse del Diàul” sul monte Spich.

Questa leggenda, che affonda le sue radici nelle paure delle invasioni barbariche, offre una morale rassicurante: il bene prevale sempre. I genitori trasmettono così ai loro figli la speranza e la fede nel bene.

Il Fascino delle Leggende

Le leggende di Castelmonte non sono solo storie affascinanti, ma rappresentano anche il patrimonio culturale del Friuli. Ogni visita al santuario non è solo un viaggio fisico ma anche un’immersione in un mondo di racconti antichi che parlano di fede, miracoli e lotte tra il bene e il male. Le storie come quella del Diavolo e della Madonna, pur appartenendo al passato, continuano a vivere nell’immaginario collettivo, rafforzando l’identità culturale della regione.

Il Santuario di Castelmonte è molto più di un semplice luogo di culto; è un custode di storie e leggende che offrono uno sguardo unico sulla cultura e la spiritualità del Friuli. Se siete appassionati di racconti leggendari, visitare Castelmonte significa immergersi in un mondo di mistero e meraviglia, dove ogni pietra e ogni sentiero raccontano una storia secolare. Venite a scoprire le leggende che da secoli affascinano i pellegrini e i visitatori di questo incantevole angolo d’Italia.

Storia del Santuario di Castelmonte

Il santuario mariano di Castelmonte ha una storia affascinante che si perde nei secoli. Originariamente, il sito fu una postazione militare romana, probabilmente trasformata in luogo di culto tra il V e il VII secolo. Inserito nella sfera d’influenza del Patriarcato d’Aquileia, noto per il suo fervore mariano, Castelmonte divenne presto un rifugio spirituale e una fortezza difensiva.

Nel 1253, il santuario divenne proprietà del Capitolo di Santa Maria Assunta di Cividale. Negli anni successivi subì vari ampliamenti per accogliere i numerosi pellegrini. Il 21 settembre 1469, un fulmine devastò il santuario, distruggendo la chiesa e la statua della Vergine. Tuttavia, la devozione popolare portò a una rapida ricostruzione, completata nel 1479, quando venne inaugurata la statua della “Madonna viva”, tuttora venerata.

La Madonna viva, una statua in pietra calcarea del XV secolo, rappresenta Maria col Bambino. Il suo volto scuro, tipico delle “madonne nere”, potrebbe essere un richiamo alle antiche icone mariane di tradizione orientale. Questa statua è il cuore del santuario, venerata per il suo carattere regale e materno.

L'altare maggiore nel santuario di Castelmonte con la Madonna e il bambino
L’altare maggiore nel santuario di Castelmonte con la Madonna e il Bambino

Nel corso dei secoli, Castelmonte ha subito numerosi rimaneggiamenti, specialmente dopo i terremoti del 1511 e del 1513. La sua storia è arricchita da interventi architettonici significativi, come la costruzione di mura difensive nel XVI secolo e la ristrutturazione della chiesa nel XVIII secolo. Nel 1913, la custodia del santuario fu affidata ai Frati Cappuccini, che hanno mantenuto viva la tradizione dei pellegrinaggi e la devozione mariana.

Pellegrinaggi e Devozione al Santuario di Castelmonte

Castelmonte è un luogo di pellegrinaggio non solo per le genti friulane, ma anche per quelle venete e slovene. La tradizione vuole che i fedeli raggiungano il santuario a piedi, spesso scalzi, recitando preghiere lungo la strada punteggiata da edicole sacre raffiguranti i misteri del rosario. Il percorso, particolarmente suggestivo durante le festività mariane, culmina nel borgo fortificato, un luogo di pace e spiritualità.

La Via dei Monti Sacri collega Castelmonte con altri due importanti santuari: Monte Santo e Maria Zell. Questo triangolo di devozione mariana offre ai pellegrini un’esperienza unica di fede e contemplazione.

Il Santuario di Castelmonte è un luogo di grande spiritualità e storia, dove la fede e la tradizione si fondono in un paesaggio mozzafiato. Le sue leggende, la statua della Madonna viva e le antiche mura raccontano storie di devozione e protezione, che continuano a ispirare migliaia di pellegrini ogni anno. Una visita a Castelmonte è un viaggio nel cuore della spiritualità friulana, un’esperienza che risveglia l’anima e rafforza la fede.

Le immagini sono state prese da internet con licenza Creative Commons.

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